Salita Discesa Ariccia 

Vuoi ammirare questo fenomeno unico ad Ariccia? Fermati per una sosta nella nostra accogliente fraschetta!

Di seguito la spiegazione del fenomeno misterioso...

“Newton si è fermato ad Ariccia”. Con questo titolo, uscito precisamente il 14 Ottobre 1978, il settimanale “Gente” ha portato alla ribalta uno strano fenomeno: il caso della cosiddetta “salita-discesa”. Nel tratto stradale posto fra il km 8-9 della statale 218 di Ariccia, tratto questo rilevato fra le Quattro Strade e il Ponte di Nemi, una curiosa sensazione infatti avvolge tutti coloro che si fermano con la propria macchina.

Per qualche ignota ragione, infatti, subito dopo aver percorso una prima discesa, ci si troverà clamorosamente a procedere lungo un tratto di salita che, in maniera del tutto sorprendente, si comporterà esattamente all'opposto di come dovrebbe, ossia contro qualsiasi legge o principio di tipo gravitazionale.

 Quello che succede, infatti, è che appoggiando sull’asfalto un qualsiasi oggetto a forma cilindrica oppure mettendo la nostra macchina per un momento a folle questi corpi, pur essendo apparentemente posti su un tratto in salita, invece di scendere cominceranno ad arrampicarsi. Ma per quale motivo avviene tutto ciò? In una puntata speciale di SuperQuark il famoso presentatore Piero Angela fu molto chiaro.

Smontando qualsiasi teoria relativa ad una possibile discontinuità del campo gravitazionale, egli infatti ridusse tutto il fenomeno ad un semplice effetto ottico. Secondo quella che è la spiegazione scientifica, infatti, tale illusione sarebbe motivata solamente dal fatto che la discesa appare compresa da tratti effettivamente in salita. Il fatto che la vista dell'orizzonte sia ostacolata, contribuisce poi ad eliminare ogni riferimento corretto favorendo così la percezione distorta della verticale.

A livello di percezione da che cosa è determinato il concetto di salita? Semplicemente dal confronto fra la direzione della forza di gravità e l’inclinazione del piano del terreno. Detto questo, tuttavia, mentre la prima risulta determinata da quella che è la sussistenza stessa della posizione eretta, la percezione dell’inclinazione invece, dal momento che è completamente determinata dal senso della vista, appare completamente suscettibile agli effetti di tipo ottico.

Siamo sicuri che il mistero sia veramente svelato? Nonostante il corretto funzionamento degli appositi strumenti di rilevazione, primo fra tutti la vecchia bussola dei giovani boy scout, non lasci spazio ad alcuna affascinante anomalia magnetica e gravitazionale, teorie queste che prenderebbero origine dalla forte natura vulcanica del territorio di riferimento, la presenza di alcuni particolari elementi farebbero pensare tuttavia al contrario. Secondo le ricostruzioni più originali, infatti, la presenza di un mero effetto ottico sarebbe smentita da almeno tre considerazioni: la mancanza reale di precisi riferimenti fisici che possano ingannare in maniera ragionevole l’occhio, il fatto che l’effetto sia percepibile da entrambe le direzioni e il sospetto che strumenti come la livella possano realmente venire compromessi dalle stesse anomalie che sono oggetto dei diversi studi in questione, gli studi cioè riguardanti una possibile discontinuità del campo gravitazionale.

Effetto ottico o no quello che ci da fastidio però è la maleducazione dei novelli scienziati. Sostando per un attimo sulla strada quello che si osserva infatti è un triste panorama di bottiglie abbandonate che vengono lasciate vergognosamente per terra. Un malcostume questo, tutto italiano, che non solo deve venire contrastato per ragioni di natura ambientale, ma che deve essere seriamente punito per ragioni di seria sicurezza. Trovandosi infatti in un tratto di strada a scorrimento veloce, la presenza di bottiglie in mezzo alla strada così come l'invasione della corsia a fini sperimentali è caldamente sconsigliato.

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